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La Connective Art di Beverly Pepper approda negli spazi di CUBO, a Bologna

Beverly Pepper al lavoro nel suo studio a Todi, 1970. Courtesy Fondazione Progetti Beverly Pepper, Todi
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Fino al 24 gennaio 2026, CUBO – il museo d’impresa del Gruppo Unipol – ospita nelle due sedi di Bologna, Porta Europa e Torre Unipol, la mostra Beverly Pepper. Space Outside, curata da Ilaria Bignotti e Marco Tonelli, in collaborazione con la Fondazione Progetti Beverly Pepper.

L’artista-operaia, dalla personalità poliedrica e di straordinaria forza espressiva, si racconta attraverso un corpus di trentasei lavori tra sculture, bozzetti, acquerelli, video e fotografie. Come sottolineano più volte i curatori, quella allestita negli spazi di CUBO non vuole essere un’antologica, bensì un dialogo tra opere realizzate ieri che parlano all’oggi.

Beverly Pepper concepisce le proprie creazioni come anti-monumenti: opere pensate per lo spazio pubblico, in cui scompare il carattere celebrativo del monumento tradizionale per lasciare posto a una riflessione che connette ambiente, fruitore e opera. In un’epoca in cui il rapporto uomo-ambiente e uomo-uomo diventa sempre più urgente, le sculture dell’artista americana risultano di sorprendente attualità, ponendo al centro non tanto l’opera in sé, quanto l’esperienza che scaturisce dalla sua fruizione.

Da questo profondo interesse per lo spazio esperienziale ed esistenziale nasce la definizione di “Connective Art”, un’arte delle connessioni, delle relazioni e degli scambi. È proprio in questa dimensione di scambio che Pepper realizza superfici specchianti, dove, come scrive il critico Jan Van der Marck, “i vuoti assorbono la realtà del colore e dello spazio, e i pieni riflettono l’ambiente e ne contengono l’illusione”. L’idea del riflesso non vuole essere un semplice esercizio sull’illusione, ma un modo per includere lo spettatore nell’esperienza artistica, rendendolo parte attiva dell’opera.

La mostra bolognese prende avvio da due grandi sculture in acciaio inox, già appartenenti al patrimonio artistico del Gruppo Unipol, e si arricchisce di altri lavori che creano un ambiente immersivo, capace di raccontare non solo le opere compiute di Beverly Pepper, ma anche il lavoro, il pensiero e la fatica che ne costituiscono la matrice.

Costretta a farsi chiamare “George” per poter essere accettata in fonderia, Pepper ha vissuto una vita costellata di contrasti: donna in un mondo dominato dagli uomini – quello della fabbrica e della scultura – e protagonista di una storia di migrazione complessa, dall’Unione Sovietica agli Stati Uniti, fino all’Italia, paese che nel 1962 segna la sua nascita come scultrice.

L’allestimento, dal carattere caleidoscopico, consente di entrare pienamente nella filosofia di un’artista che seppe affermarsi nella Roma degli anni Sessanta, in un contesto animato da nomi già celebri, scegliendo di dare priorità assoluta alla propria arte, anche quando ciò significava letteralmente sporcarsi le mani.

Nella poetica di Beverly Pepper ricorre spesso il termine spagnolo “querencia”, che indica il luogo dell’arena dove il toro si sente al sicuro dal matador. Le sue opere aspirano a ricreare proprio quell’atmosfera: uno spazio di sicurezza e riflessione, dove il mondo non smette di esistere, ma si apre a una nuova dimensione, mutando la percezione del tempo. 

Forma e spazio, ambiente e individuo: nelle opere di Beverly Pepper tali elementi si intrecciano in una connessione inesauribile, dove le forme cangianti non si offrono soltanto allo sguardo, ma invitano all’esperienza. È attraverso il vivere l’opera, più che il semplice contemplarla, che si svela la complessità del suo significato e la profondità del suo dialogo con il mondo.

Beverly Pepper. Space Outside dichiara, già nel titolo, la sua tensione verso un luogo altro: uno spazio che nasce dall’interiorità dell’artista e si apre all’esterno, capace di accogliere e rispondere al bisogno umano di relazione. In questa continua osmosi tra dentro e fuori, tra materia e spirito, l’arte di Beverly Pepper trova la sua compiutezza, trasformando lo spazio in esperienza e l’esperienza in conoscenza.


Beverly Pepper. Space outside
A cura di Ilaria Bignotti e Marco Tonelli
16 ottobre 2025 – 24 gennaio 2026
CUBO –  Porta Europa e Torre Unipol Bologna

www.cubounipol.it
@cubounipol


Immagine di copertina: Beverly Pepper al lavoro nel suo studio a Todi, 1970 – Courtesy Fondazione Progetti Beverly Pepper, Todi


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