C’è chi ha paura del vuoto, di quel silenzio che mette a disagio. E poi c’è Cinzia Laliscia, che in quel silenzio ha trovato il suo linguaggio.
Alla sua prima personale veneziana, ospitata fino al 13 dicembre nello Spazio SV – San Vidal, l’artista umbra presenta Breathe, You Say, una mostra curata da Silvia Previti che sfida la fretta della fotografia moderna. Laliscia non si allinea all’immagine rapida da consumare sui social. Al contrario, le sue immagini aspettano che siamo noi a raggiungerle.
Nell’era del “scatta e posta”, lei sceglie un ritmo diverso. Le sue foto sussurrano, e lo fanno in due atti: il primo è “Finalmente posso andare”, nato nel 2020, e racconta un viaggio nostalgico nelle ombre del passato, tra le mura di una casa familiare ora vuota. Laliscia ci porta in un percorso visivo che parla di perdita e ritorno, di ricordi così intimi che sembrano anche nostri. È come aprire una porta socchiusa e trovarsi davanti a frammenti di passato, filtrati da luce soffusa e ombre delicate.
Ma questo non è un album dei ricordi, né una celebrazione nostalgica. Ogni immagine è un portale che si apre sulla memoria e la reinventa. Foto che scavano nel profondo, trattenendo quello che Barthes avrebbe chiamato “punctum”, quel dettaglio che ti colpisce e non ti lascia. C’è una finestra, un angolo illuminato che senti di conoscere. Laliscia cattura la fragilità dei ricordi e la trasforma in qualcosa di universale: luoghi che conservano un’eco di vite passate, che risuonano in ognuno.
Il secondo atto cambia scenario ma non atmosfera. Qui Laliscia ci porta più vicino alla natura, in una sorta di paradiso perduto dove il tempo rallenta. È come camminare in un campo deserto o fermarsi sotto un albero solitario. In questi scatti la natura non è monumentale o drammatica; è semplice, vulnerabile, quasi fragile. I dettagli – il profilo di un albero, un filo d’erba – sono i protagonisti. In un mondo affollato di immagini digitali, Laliscia invita a riscoprire il significato dell’osservare.
Breathe, You Say è un invito a rallentare, ad ascoltare. Cinzia Laliscia rifiuta la velocità tipica della fotografia di oggi: nelle sue immagini, il tempo sembra liquido, una lente che permette di vedere senza consumare. È un manifesto della lentezza, un’alternativa alla frenesia del click facile. Laliscia ci dice: “Osserva, prendi fiato, guarda di nuovo.” In un mondo di immagini usa-e-getta, questo approccio ha qualcosa di rivoluzionario.
Venezia diventa il palcoscenico perfetto per questo racconto. Tra una foto e l’altra, ci si sente sospesi tra passato e presente. Breathe, You Say non è solo una mostra; è un promemoria a prendere tempo, a sentire la quiete.
Per Laliscia, è un modo di vivere e di fotografare, una ribellione pacata contro l’urgenza.
Cinzia Laliscia
BREATHE, YOU SAY
A cura di Silvia Previti
Realizzata da Fondazione Torino Musei
01 dicembre 2024 – 13 dicembre 2024
Spazio SV – Centro espositivo San Vidal – Scoletta di San Zaccaria, Campo S. Zaccaria, Castello, Venezia
Immagine di copertina: Cinzia Laliscia, I tried to fix your wings, 2021 – Courtesy Spazio SV – San Vidal
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