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La pittura come ferita del reale. L’ospite di Nicolò Tomaini alla Pesa di Maleo

Nicolò Tomaini, L’ospite, 2025 - Courtesy l'artista
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Fino al 30 novembre 2025, la Pesa Pubblica di Maleo ospita un disturbante progetto di Nicolò Tomaini che sfida l’estetica filtrata e standardizzata dell’odierna era dei social.

L’ospite, installazione inserita nell’ambito della rassegna Il Peso dell’Arte, si presenta come un monito, un avvenimento e un avvertimento che evidenzia, non in senso metaforico ma reale, la necessità fisica che si impone nel cuore del dibattito artistico contemporaneo, sfidando i limiti del disgusto.

In un’epoca che leviga le superfici baricchiane e sterilizza le immagini, Tomaini introduce una “infezione poetica”: un oggetto minimo e disturbante – una salvietta da bidet sporca di feci, abbandonata su un calorifero – che si impone non come rappresentazione ma come presenza.

La sua è pittura travestita da scarto, un ritorno al reale che avanza una sfida diretta a un universo post-digitale che accoglie immagini impresentabili e, al tempo stesso, stigmatizza realtà fisiche come gli “scarti” del nostro corpo.

L’ospite non vuole essere accolto ma invadere e disturbare, mostrare come la pittura non sia più imitazione ma necessità di espressione ed esistenza autonoma. Se l’immagini digitale, nell’era delle intelligenze artificiali, è dubbia e perturbante, l’oggetto naturale si pone come necessario contatto con il mondo; solo la materia può creare una realtà che non si pone la superbia del reale.

Per Tomaini la pittura non è morta, si è solo travestita, ha ceduto alle mode e alla volontà di sovraesposizione. Come prima di lui Lucio Fontana, la superficie non è più mezzo neutro ma supporto vivo, utile, squarciato dalla presenza umana con un fare da novello Courbet.

L’opera non è simbolo ma corpo, esercizio fisico metodico. Con una battuta, speriamo non troppo triviale, ma che crediamo possa far sorridere Tomaini, la sua è una nuova “pittura analitica” che non riflette più sui mezzi del fare arte ma che accusa quei mezzi di essere divenuti menzogneri, evoluti tecnologicamente ma ormai non più capaci di avere un effetto sincero sul reale.

Alla Pesa Pubblica di Maleo, spazio fisico e simbolico di misurazione e scambio, Nicolò Tomaini chiede al pubblico quanto “pesa” oggi la pittura. Lo fa attraverso un’installazione che si espone senza protezioni ventiquattr’ore su ventiquattro, un progetto che può essere ignorato o generare avversione nei passanti, un’opera che evidenzia come noi tutti siamo spettatori all’interno del mondo delle immagini; nostra responsabilità, decidere a cosa dare peso.


L’ospite
Installazione di Nicolò Tomaini
01 novembre – 30 novembre 2025 | visibile 24 ore su 24
Pesa Pubblica di Maleo, via Monsignor Trabattoni Maleo (LO)

www.ilpesodellarte.it
@ilpesodellarte


Immagine di copertina: Nicolò Tomaini, L’ospite, 2025 – Courtesy l’artista


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