La trentottesima edizione del nostro TG dell’arte parte dalla “forza del colore” di Roberto Capucci a Villa Pisani, per poi spostarsi al Museo archeologico nazionale di Venezia, alla scoperta delle opere di Kengo Kito. Il viaggio nella cultura termina a Narni, alla scoperta di Daniel Spoerri e dell’età del bronzo
1. La forza del colore. Roberto Capucci a Villa Pisani

Il Museo Nazionale Villa Pisani a Stra presenta una mostra dedicata al celebre stilista italiano Roberto Capucci. L’esposizione propone venti abiti e una settantina tra disegni, schizzi e fotografie d’epoca, creando un dialogo straordinario tra le creazioni scultoree di Capucci e gli spazi storici della villa settecentesca.
Punto focale è l’abito da nozze ispirato ai colori del Tiepolo, collocato nel Salone da Ballo sotto l’affresco dell’Apoteosi della famiglia Pisani di Giambattista Tiepolo. Le opere di Capucci, vere sculture indossabili, si distribuiscono tra piano terra e piano nobile generando un dinamismo cromatico che si fonde con le decorazioni barocche. L’esposizione diventa un’esperienza sensoriale che esalta il legame tra moda e architettura.
2. Anonymous project

Il programma filantropico giapponese anonymous art project debutta in Europa con due progetti espositivi. Al Museo archeologico nazionale di Venezia, “LINES by KENGO KITO” presenta un’installazione site-specific nel Cortile dell’Agrippa e nella Sala V. L’artista Kengo Kito propone una composizione di tubi quadrati fluorescenti verticali su base ovale specchiata, creando un dialogo tra l’architettura rinascimentale di Scamozzi e lo stile bizantino della vicina Basilica di San Marco.
L’intervento si collega al concetto giapponese di “ma”, intervallo neutrale tra elementi viventi e non viventi. L’installazione segna anche la riapertura dello storico ingresso del Museo archeologico da piazzetta San Marco, avviando un importante riallestimento che ripristina il percorso cronologico originario.
La seconda mostra, “Mika NINAGAWA with EiM: INTERSTICE”, curata da Eriko Kimura, anima gli spazi di Palazzo Bollani ed esplora i concetti di confine, transizione e sovrapposizione, utilizzando immagini, luci e suoni per creare uno spazio in cui realtà e finzione si fondono in un’esperienza sensoriale totalizzante. Il progetto, nato dall’idea dell’imprenditore Hiroyuki Maki, sostiene artisti giapponesi attraverso donazioni e sponsorizzazioni, creando uno spazio libero dove l’arte diventa esperienza autentica.
3. Daniel Spoerri e l’età del bronzo

Narni ospita due mostre che celebrano l’arte del bronzo e l’amicizia tra artisti e artieri. Alla Rocca Albornoz, Daniel Spoerri. Tableaux-pièges e bronzi presenta circa quaranta sculture del maestro del Nouveau Réalisme nel primo anniversario della scomparsa. A Palazzo Eroli, “L’età del bronzo” propone 70 capolavori della Fondazione Caporrella, curate da Massimo Bignardi.
Le mostre raccontano la storia d’amicizia tra il fonditore Pietro Caporrella e artisti come Spoerri, Arman, Bonalumi, Cascella. Il percorso permette di entrare nell’officina creativa dove, attraverso il processo di fusione a quattro mani, artista e artiere dissolvono le barriere tra ideazione ed esecuzione, testimoniando una stagione fondamentale della storia dell’arte contemporanea.
Immagine di copertina: Kengo Kito, LINES, Metallo colorato, plexiglass, legno, 2025, A cura di Masahiko Haito, Organizzato da anonymous art project, photo credit Jean Porcel, courtesy Veronesi Namioka
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