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Marco Roberto Marelli

Una villa di 650 mq e un grande giardino di 1500 mq di fronte al mare, vicino alla città di Pescara; Fondazione Zimei è un luogo di pensiero, un incubatore d’arte aperto all’interazione con altri orizzonti e altre culture.

Ente no-profit nato nel 2014 per volontà della famiglia Zimei con l’intento di dare continuità teorica e tangibile ai valori e alle azioni di Antonio Zimei, la Fondazione Zimei si presenta oggi come una piattaforma di progettazione permanente sul territorio, collegata a una galassia di differenti organizzazioni internazionali dedicate all’arte contemporanea.

 

Zimei
Francesco Joao, Seven Segment Display, Roma 2023, Ph. Carlo Romano

 

 

Promotore di una tematica oggi diffusissima come quella delle residenze d’artista, il progetto Zimei offre un luogo aperto al dialogo e alla sperimentazione, una struttura solida che può dare sostegno a giovani artisti e curatori, e che negli anni ha ospitato processi espositivi attenti alle tematiche più importanti del nostro secolo, attraverso dispositivi curatoriali che ben coniugano ricerca critica e possibilità di fruizione.

Un articolato programma di attività – ideato e coordinato dal direttore artistico Massimiliano Scuderi – ha sviluppato e sviluppa oggi un forte legame con il territorio abruzzese attraverso un’ottica glocale, che fugge da ogni retrogusto provinciale per aprirsi a importanti collaborazioni come quella con l’associazione La Saleriana da cui ha preso il via un pro- gramma di mostre all’interno della prestigiosa sede di Palazzo Cavallarin-Lazzaroni, in via dei Barbieri a Roma.

Ultimo episodio di questa collaborazione è Seven Segment Display, mostra personale di Francesco João, a cura di Massimiliano Scuderi e Marco Nicodemo, aperta al pubblico da luglio a settembre 2023. Il giovane artista, che vive e lavora tra San Paolo del Brasile e Milano, invade lo spazio e il tempo della sede romana utilizzando il linguaggio numerico del seven segment display, mettendo in dialogo la cultura grafica degli anni Settanta con l’immagine luminosa di un tempo che scorre, oggi sempre più aperto verso il futuro.

 

Adriano Costa, All fishermen know abaut us, Ph. Massimo Camplone

 

La connessione con queste due coordinate spaziotemporali è ben visibile nella ricerca estetica dell’artista: senza ricadute in universi analitici o poveristi, le opere di João partono dalla decostruzione del gesto pittorico e scultoreo, ne analizzano le componenti materiali, fino a giunge- re a un grado zero teorico e pratico dell’espressione artistica.

Esemplare del rapporto fra presente e passato sviluppato dalla Fondazione Zimei attraverso un’apertura verso il futuro, i giovani artisti e il territorio è Impossible Community, mostra personale di Luca Vitone tenutasi nel 2018, a un anno dalla grande antologica che ha raccontato negli spazi del PAC di Milano la vicenda artistica di uno degli artisti italiani più im- portanti della nostra contemporaneità.

 

ALEK O., Grand Hotel, 2022 Ph. Massimo Camplone

 

La mostra, curata da Massimiliano Scuderi, permette a Vitone di sviluppare le tematiche legate alla cultura rom, ricorrenti e centrali nella sua ricerca artistica, in connessione con una vicenda di vita reale che ha condotto Pinot Gallizio, fondatore dell’Internazionale situazionista, ad affrontare la questione rom attraverso un coinvolgimento personale, la cessione di un terreno di sua proprietà alla comunità rom, che lo portò a essere definito “il principe degli zingari”.

In una costante dimensione che lega il presente al passato, il locale all’internazionale, in un’ottica realmente transnazionale, la Fondazione Zimei si appresta oggi a dare il via a Someplace Sometime, importante progetto a cadenza annuale che da nuova vita a un luogo iconico della città di Pescara: Cinema Teatro Michetti, edificio in stile liberty recentemente restaurato.

 

 

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