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Paola Fiorido

Alla riscoperta del corpo libero da tabù

 

Se non avete ancora sentito parlare di Melanie Bonajo, è arrivato ora il momento di sigillarvi nella memoria il nome di questa artista olandese poliedrica, filmaker, educatrice sessuale, genderfluid, animalista e ambientalista che con una sua linea politica ben delineata si è affermata negli anni per aver coltivato nuovi linguaggi attraverso l’esplorazione dei corpi, gli interrogativi di Melanie Bonajo si interfacciano sull’esistenza, l’empatia, la spiritualità, sull’influenza della tecnologia e il suo impatto sulla natura e la società.

 

Melanie Bonajo
Melanie Bonajo, When the body says Yes, 2022, ultra chrome, canson Lustre, cm 72×108, Editions 1-5 of 5 + 2AP.

 

Le opere di Melanie Bonajo sono riflessioni sul corpo e lo spazio circostante, l’ambiente, creazioni per mezzo delle persone trasformate dalla sua fantasia in ingranaggi paradossali, decontestualizzati dalla nudità con l’utilizzo di oggetti casalinghi, immagini spudorate e ironiche con una forte carica erotica sono il timbro di questa carismatica artista che ha esposto tra l’altro al Moma, alla Berlinale, alla Tate di Londra, ecc.

Melanie Bonajo rappresenta l’Olanda alla 59esima Biennale di Venezia, con una videoinstallazione, “When the body says yes”, progettata insieme a Thèo Demans e curata da Orlando Maaike Gouwenberg, Glir Haroldseth e Soraya Pol e promossa dal Mondriaan Fund che per questa edizione ha deciso di rinnovare il contributo olandese alla Chiesetta sconsacrata della misericordia a Canareggio.

 

“L’amore non si impara nell’isolamento e, se lo hai provato, probabilmente l’avrà sentito anche qualcun altro”.

Melanie Bonajo

 

“When the body says yes” apre i sipari all’esigenza di amare, al potere curativo dell’abbraccio, con degli esercizi di autoascolto per imparare a dare il giusto valore alle proprie sensazioni, all’accettazione del rigetto, giocando e divertendosi per cambiare la visione culturale castrante del sesso.

Una performance inebriante composta da un gruppo di partecipanti di varie nazionalità e orientamento sessuale, proposta per avvicinare, dopo anni di distanziamento sociale e isolamento che hanno portato a degli squilibri emotivi e d’interazione fisica l’intera umanità, una terapia di gruppo liberatoria, raffinata e acuta che con semplicità Melanie ci ha voluto donare.

 

“Conosci le dimensioni sensoriali del tuo “No”? Come ti senti quando il tuo corpo dice “Sì”?”