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Chiara Canali

Appena nata, la Crypto Art ha già sconquassato il sistema

L’introduzione del termine Cyberspazio si deve allo scrittore di fantascienza William Gibson, autore del romanzo Neuromancer (1984). Secondo la definizione di Gibson, il Cyberspazio è sia spazio che rete informativa, un luogo di organizzazione e condivisione delle informazioni e delle immagini, in formato digitale, dotate delle caratteristiche di riproducibilità e facilità di trasferimento.

E proprio questi caratteri di duplicità e smaterializzazione, che hanno contraddistinto finora i documenti digitali, compresi quelli prodotti dagli artisti, non ne hanno mai permesso la veicolazione all’interno del mercato dell’arte, se non con alcune dovute eccezioni degli ultimi decenni (di cui accenno nell’articolo sull’Arte Digitale a pag. 96).

La Crypto Art è stata resa possibile grazie alla tecnologia della blockchain che permette a un file digitale di essere collegato a veri e propri “certificati di proprietà”, detti smart contract, consentendo agli artisti di certificare l’autenticità delle proprie opere e di venderle in maniera univoca.

“la definizione Crypto Art si riferisce a un movimento artistico le cui opere digitali esistono, sono rese rare e vengono vendute, tramite blockchain, all’interno di veri e propri spazi virtuali visitabili e accessibili da ogni angolo del mondo, chiamati marketplace”

Questo grazie alla creazione dell’asset digitale NFT (Non Fungible Token), ovvero un set di informazioni digitali che, all’interno della tecnologia blockchain, permette di conferire il diritto di proprietà di un’opera a un determinato soggetto.

Quindi la definizione Crypto Art si riferisce a un movimento artistico le cui opere digitali esistono, sono rese rare e vengono vendute, tramite blockchain, all’interno di veri e propri spazi virtuali visitabili e accessibili da ogni angolo del mondo, chiamati marketplace (tra questi i più noti SuperRare, Nifty Gateway, Foundation, MakersPlace, KnownOrigin, Async Art e tanti altri ancora).

 

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Hackatao, Remix 2, 2021, creazione digitale, video, 3840 x 2160 px.

 

Tra le novità e le innovazioni di questo movimento, si evidenzia un diretto contatto tra il creatore e il suo collezionista e il fatto che ci si basa, al contrario del sistema dell’arte, su un sistema decentralizzato e non gerarchico. Inoltre viene data molta rilevanza alla figura dell’artista/creator, quale detentore di competenze tecniche: dalla computer generated imagery all’animazione 3D, dal motion capture alla computer grafica, dal gaming alla simulazione degli ambienti virtuali.

Nell’universo della Crypto Art possiamo così ritrovare nuove estetiche e immaginari, dal Cyberpunk agli scenari post atomici e distopici dello Steampunk, dagli universi fantasy a quelli della realtà virtuale, dalle pratiche di Pixer Art e Glitch Art alle ingerenze nei generi della vaporwave e syntwave, fino alle contaminazioni con i mondi della Street Art e del Pop Surrealism.

 

Crypto Art
Giovanni Motta, Where is Jonny, 2021, video loop, 2000×2000 px.

 

Tra gli artisti più noti e interessanti, vorrei menzionare in particolare quattro autori italiani che, già conosciuti nel mercato fisico dell’arte, si sono posizionati rapidamente tra i principali autori mondiali di questa nuova e radicale forma d’arte: Hackatao al 4° posto, Federico Clapis al 65°, Fabio Giampietro al 177° e Giovanni Motta al 298° (dalla classifica del portale Cryptoart.io).

Tutti e quattro sono attualmente presenti nella mostra “2121”, primo grande progetto espositivo dedicato alla Crypto Art attualmente in corso al Museo della Permanente di Milano, curato da DART in collaborazione con Alessandro Brunello, Alan Tonetti e Serena Tabacchi.

“2121” è una delle prime mostre fisiche di NFT che raggruppa le opere digitali di oltre cinquanta artisti, affiancate a opere di maestri di ogni tempo provenienti da collezioni e fondazioni private. Sempre nell’ottica di una integrazione fra mondo fisico e digitale e di una compenetrazione ancora più profonda tra il mondo della Crypto Art e quello del sistema dell’arte tradizionale, Nft Now, una delle principali piattaforme di digital media, ha collaborato con la casa d’aste Christie’s per ospitare una mostra esclusiva di arte e oggetti NFT ad Art Basel Miami.

Intitolata “The Gateway”, questa mostra, che comprende le opere di Hackatao, Giampietro e Clapis, è stata allestita all’interno del basement di una banca di Miami, trasformata in un labirinto di stanze. Tra gli Original Gangsters del movimento, Hackatao hanno lavorato in questi mesi per spostare sempre più in alto l’asticella di questa pratica artistica, coinvolgendo sempre più frequentemente la community dei creators e dei collectors.

 

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Federico Clapis, Everlasting Memory, 2021, opera digitale.

 

Con il progetto Remix ME hanno lanciato un vero e proprio concorso in cui si invitano gli artisti a scaricare un loro file digitale, a remixarlo e a rimandarlo ad Hackatao. I remix selezionati sono remixati nuovamente dal duo e diventano parte del progetto collettivo Remix ME, ottenendo accesso diretto sulla piattaforma Makersplace.

In questo modo non soltanto viene messo in discussione il tema del copyright nel mondo dell’arte digitale, in quanto tutti gli autori diventano parte di un vero e proprio esperimento di opera dinamica e collettiva, ma al tempo stesso si dimostra come l’approccio collaborativo, la condivisione del lavoro e la fruizione diffusa dello stesso possa accrescerne il valore.

Artista innovativo, uscito alla ribalta grazie ai social network, ora tra i più avveniristici creatori di sculture, installazioni e video arte, poi trasformati in NFT, Federico Clapis ha già avuto il privilegio di una retrospettiva negli spazi virtuali del MoCDA, Museum of Contemporary Digital Art. Fa anche parte di un gruppo di ricercatori che ha proposto di sfruttare gli NFT per la vendita nientemeno che del Colosseo, attraverso un certificato di autenticità digitale che attesterebbe la proprietà, sempre digitale, di una riproduzione dell’opera.

Un altro pioniere italiano della Crypto Art, ma che proviene dalla pittura a olio è Fabio Giampietro. Ha dipinto per anni, in bianco e nero, vorticose metropoli riprese a volo d’uccello e i suoi NFT sono ricavati da dipinti a olio di grande dimensione digitalizzati. Questo ideale ponte tra regno fisico e digitale è stato oggetto di una mostra intitolata “Un-realism” che ha curato assieme a Skygolpe e An Rong, visibile sul metaverso interattivo Spatial.io.

Una mostra in realtà virtuale che intendeva colmare il divario tra le barriere digitali e quelle fisiche dell’arte e che ha coinvolto anche i già menzionati Clapis e Hackatao. A fine dicembre 2021 Giampietro ha in programma il suo primo drop su NiftyGateway.

 

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Fabio Giampietro, The Upward, 2021, olio su tela, cm 140×140

 

Introdotto nel mondo della Crypto Art grazie ai compagni di viaggio Hackatao, Giovanni Motta ha saputo sfruttare con entusiasmo le potenzialità delle nuove tecnologie perché lavorava già da anni con programmi di modellazione e animazione 3D. Recentemente è stato protagonista, assieme a Giuseppe Veneziano, del progetto sinergico “Digital Renaissance” (Rinascimento Digitale), basato sulla creazione di due NFT in cui il dialogo tra diversi linguaggi trova un punto di convergenza nel DNA condiviso dell’arte rinascimentale attraverso la reinterpretazione delle opere di Raffaello.

Oltre ai già citati marketplace, ci sono nuove realtà che si stanno affacciando sulla scena della Crypto Art e che prevedono new entry di artisti nativi digitali o di creatori provenienti dal sistema dell’arte. Tra questi Tokenance.art è un esclusivo ecosistema NFT pensato per fornire ad artisti e collezionisti un supporto per operare con successo nell’industria dell’arte digitale.

 

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Marcondiro, Data, 2021, copertina album.

 

Aldo Salucci, che ha in corso una mostra presso la galleria milanese A.more Gallery, è stato protagonista per Tokenance.art della rubrica “How to spend it” del Sole 24 Ore con un NFT intitolato Galleria Vittorio Emanuele – Genesis, ispirato agli eventi del nuovo millennio e alle ferite ambientali del pianeta, che lascia spazio all’esplosione di un immaginario in cui la natura prevarica l’artificiale in modo fantastico e irreale.

Tra gli altri artisti che verranno presto presentati sulla piattaforma Tokenance.art, ci saranno i Marcondiro, conosciuti per essere stati tra i primi in Italia ad aver pubblicato un videoclip di un progetto musicale in NFT. Nel 2021 hanno vinto il Premio “Vertical Song” al prestigioso Festival Internazionale Vertical Movie 2021 per il Video Clip Captcha Cha, per la regia di Marco Borrelli, da cui saranno presto tratti degli NFT.

 

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Desiderio, Confabula Spurio – Isabelle (magenta rmx), 2021, pittura digitale.

 

Già noto nel panorama artistico italiano per la sua pittura distopica e visionaria, Desiderio ha un lavoro interdisciplinare che contamina molteplici linguaggi, dalla pittura alla videoinstallazione alla regia. Per Tokenance.art presenta una serie di NFT tratti dal progetto “Confabula Spurio”, cortometraggio girato all’interno di un ex-collegio, in cui i protagonisti sono due sposi ritratti secondo una iconografia dark.

Infine Arianna Bonucci, giovane fotografa di moda ma anche creatrice di immagini che concettualizzano il food in contesti pop, ha realizzato una serie di NFT in cui l’immagine finale è il risultato di più scatti messi insieme e ritoccati in post produzione. È il caso di Falling Eggs, in cui alcune uova volano in un’ambientazione surreale che si ispira a Salvador Dalì.

 

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Arianna Bonucci, La persistenza delle uova, 2021, fotografia digitale.

 

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