La ventinovesima edizione del nostro TG dell’arte parte da Treviso, alla scoperta di Renato Casaro, maestro italiano del manifesto cinematografico, per spostarsi poi nelle suntuose sale di Palazzo Ducale a Venezia, sulle orme di El Greco e della pittura tra Creta e Venezia. Il nostro viaggio nella cultura termina poi a Milano, dove la GAM ospita una serie di sculture inedite di Anna Boghiguian.
1. L’antica arte del manifesto cinematografico

Il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso dedica una sala permanente a Renato Casaro, maestro italiano del manifesto cinematografico. Dopo una carriera internazionale che lo ha visto collaborare con i più grandi registi da Hollywood a Cinecittà, Casaro ha donato al museo un importante nucleo di opere.
La “Sala Renato Casaro” ospiterà mostre tematiche curate dallo stesso artista, permettendo al pubblico di scoprire l’intero processo creativo dei suoi celebri manifesti, diventati parte della memoria collettiva cinematografica. L’artista trevigiano incontrerà personalmente i visitatori per raccontare il dietro le quinte dei suoi capolavori, a partire dalla prima esposizione dedicata alla commedia
2. El Greco e l’oro

L’oro dipinto, che fa risplendere di luce spirituale le icone, è il protagonista della mostra a Palazzo Ducale. L’esposizione racconta il filo dorato che ha unito queste due isole, creando una straordinaria scuola pittorica veneto-cretese che ha saputo fondere la tradizione bizantina con il linguaggio rinascimentale occidentale.
Al centro del percorso espositivo troviamo El Greco, il più celebre rappresentante di questa scuola, che dalla natia Creta giunse a Venezia prima di affermarsi in Spagna. La mostra, frutto di una collaborazione internazionale, si articola in sette sezioni cronologiche e include un focus speciale dedicato alle tecniche di realizzazione delle icone, permettendo ai visitatori di comprendere questo importante fenomeno culturale finora poco esplorato.
3. Tra natura e artificio, Anna Boghiguian

La GAM ospita “The Four Faces of A Man”, una serie di sculture dell’artista Anna Boghiguian che esplora la natura più profonda dell’essere umano. L’artista di origine armena, nota per il suo approccio essenziale e privo di compromessi, presenta volti deformati che rivelano gli istinti primordiali dell’uomo contemporaneo.
Per la prima volta, Boghiguian si confronta con il marmo, trasformando le sue iniziali sculture in argilla in opere di dimensioni maggiori, creando un affascinante contrasto con le sculture neoclassiche del museo. Espressioni contorte, bocche sformate e occhi infossati rivelano la natura incerta e sfuggente dell’umanità, in un’esposizione che rifiuta deliberatamente i canoni estetici tradizionali per esprimere un linguaggio emotivo più autentico
Immagine di copertina: Anna Boghiguian, “The four faces of a man”, GAM, Galleria d’Arte Moderna, Milano, 2025 – Courtesy l’artista, Fondazione Henraux e GAM, Galleria d’Arte Moderna, ph Nicola Gnesi
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