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ArteiN TG WEB – Ventottesima edizione

HANNU PALOSUO – Just Before Now, Exhibition view, Arezzo, 2025, ph © Federico Quartiroli
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La ventottesima edizione del nostro TG dell’arte parte da Arezzo, fra le opere dell’importante personale di Hannu Palosu, per spostarsi poi a Milano, negli spazi della Fondazione Mudima, alla scoperta della poetica “robotica” di Ale Guzzetti. Il nostro racconto si conclude in Val Venosta, nelle sale di un gran castello, “colorato” da Margareth Dorigatti.

1.  Una mostra che gioca col concetto di tempo

HANNU PALOSUO – Just Before Now, Exhibition view, Arezzo, 2025, ph © Federico Quartiroli 1
HANNU PALOSUO – Just Before Now, exhibition view, Arezzo, 2025, ph © Federico Quartiroli

L’Atrio d’Onore della Provincia aretina ospita la personale dell’artista finlandese Hannu Palosu, dal titolo ‘Just Before Now’, a cura di Fabio Migliorati.

Un percorso espositivo che indaga il concetto di tempo attraverso opere pittoriche e installazioni che giocano con percezione e memoria.

La mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Provincia, presenta una selezione di lavori realizzati negli ultimi due anni, molti dei quali esposti per la prima volta in Italia.

Si tratta di una trentina di lavori, tra cui pochissimi dipinti e un’unica, grande, installazione.

Le opere, caratterizzate da un uso particolare della luce e dei materiali, invitano lo spettatore a riflettere sulla natura effimera dell’esperienza umana.

L’artista finnico, noto a livello internazionale per le sue ricerche sul tempo e lo spazio, ha voluto creare per Arezzo un allestimento site-specific che dialoga con l’architettura storica del Palazzo della provincia.


2.  L’arte classica nelle sculture robotiche di Ale Guzzetti

Affective Robots - Impossible kiss, 2012__Ale Guzzetti
Ale Guzzetti, Affective Robots – Impossible kiss, 2012 – Courtesy Fondazione Mudima

La Fondazione Mudima di Milano ospita la mostra personale di Ale Guzzetti, curata da Gino Di Maggio, che ripercorre la lunga parabola creativa dell’artista, tra i primi in Italia a sondare il binomio arte e tecnologia.
A partire dai primi anni Ottanta, Guzzetti ha intrapreso una ricerca creativa volta a esplorare i territori dell’arte elettronica e interattiva, fino a indagare le potenzialità della robotica, della stampa 3D e delle scansioni digitali. La mostra presenta un nucleo di opere emblematiche del suo percorso pionieristico, sculture e installazioni in cui figure plastiche e circuiti elettronici istituiscono un rapporto attivo con lo spettatore.
Le creature di Guzzetti sono “organismi tecnologici” in grado di dissolvere confini consolidati: quelli tra il mondo naturale e artificiale, tra spiritualità e tecnologia, classicità e modernità, passato e presente. Nelle sue opere sfuma la contrapposizione fra la sacralità dell’arte, che intimorisce e allontana, e l’ironia, che invita al coinvolgimento e alla partecipazione.
In esposizione, la serie “Robot Portraits”: ritratti high-tech di personaggi famosi, fusi con circuiti e resina. Dotati di sensori, questi volti robotici seguono con lo sguardo i visitatori, creando un’interazione curiosa tra umano e artificiale.
La ricerca prosegue con “Quando i robot incontrarono gli antichi Dei”, un dialogo tra mitologia greca e futuro. Ispirandosi a figure come Dedalo, primo inventore di automi, l’artista esplora il confine tra classico e tecnologico.


3.   I cicli cromatici di Margareth Dorigatti

Il Castello di Castelbello, sede della Mostra (copyright foto UPstudio)
Il Castello di Castelbello, sede della Mostra – Copyright foto UPstudio

Il Castello di Castelbello-Ciardes, in Val Venosta, dedica un’ampia personale a Margareth Dorigatti dal titolo “Chroma”, ovvero colore e intensità. Dell’artista romana di origini bolzanine vengono proposte ben 64 opere rappresentative della sua cinquantennale produzione, dove si confrontano diversi potenti cicli tematici.
La mostra mette in evidenza come la pittrice usi il colore per distillare i concentrati del vasto flusso dell’esistenza umana, evidenziando una profonda familiarità con la teoria dei colori di Goethe.
Il profilo inconfondibile di quest’arte è stato ritagliato dagli innumerevoli strati culturali della città di Roma, che costituisce la più importante fonte di ispirazione per l’artista. Archetipi, figure mitologiche, bibliche e letterarie, negli ultimi anni i pianeti e la materia stessa hanno funzionato come nuclei di cristallizzazione per le sue opere.
Dorigatti ci invita innanzitutto ad incontrare le donne, le maestre dell’esistenza femminile: le donne della mitologia, le sante, le madri e le figlie che rappresentano l’inconscio, il notturno e il femminile. Ma lo sguardo cade anche sugli uomini, sugli eroi, che sembrano intrappolati nel loro esibizionismo e nell’autocommiserazione.



Immagine di copertina: HANNU PALOSUO – Just Before Now, exhibition view, Arezzo, 2025, ph © Federico Quartiroli


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