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Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci (GEL)

Il bello kantiano è quello universalmente riconosciuto: un dettame che Edoardo Gallorini, giovane designer trentenne, sembra aver seguito fedelmente sin dalle prime collezioni del brand che porta il suo nome, nato nel 2019.

Dimenticatevi la serialità di stampe e sneakers: con Gallorini torna il contingentato, la ricerca profonda, che parte innanzitutto dal tessuto e passa per il cinema di culto. L’iconica T-shirt di cotone organico ospita il vero e proprio motto del brand, “L’erotica noia borghese”: il decadente e controverso immaginario è certamente quello che va
dal personaggio di Silvana Mangano in Teorema (1968) di Pasolini e Gruppo di famiglia in un interno (1974) di
Visconti, a quello di Catherine Deneuve in Bella di giorno (1967) o di tutto Il fascino discreto della borghesia
(1972), entrambi di Buñuel, fino alla Tilda Swinton di Io sono l’amore (2010) di Guadagnino.

 

edoardo gallorini
Edoardo Gallorini SS’20

 

La donna di Gallorini è annoiata e colta, dunque scaltra, ha del fascino e ne approfitta, mente e ancor più spesso dissimula e richiede più amore di quanto egli stessa ne possa offrire. Giacche dalle spalle esagerate e abiti sensuali
e iper femminili, ma è anche l’arte visiva, e non solo squisitamente cinematografica, ad animare le collezioni di Gallorini: le sete di camice e foulard si rifanno alle tele del Tiepolo e del Veronese, l’immaginario è legato a doppio filo alla laguna: ecco che il ferro della gondola e le briccole veneziane divengono pattern geometrici perfetti.

Tre le collezioni all’attivo del brand: la debuttante Spring-Summer ‘20 L’erotica noia borghese, per poi passare alla Magnifica Illusione del Fall-Winter ‘20-‘21 fino alla nuovissima Spring-Summer ‘21 La stagione del desiderio.

 

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