La prima mostra museale europea
Oggi è uno degli artisti americani più significativi del XX secolo. Ma forse non tutti sanno che Milton Avery ha dovuto aspettare i 40 anni prima di iniziare a dipingere a tempo pieno, e quasi i 70 prima di realizzare i paesaggi considerati oggi il culmine della sua carriera. E il 2022 perché un’istituzione europea gli dedicasse la prima retrospettiva oltreoceano.
E’ infatti in scena alla Royal Academy di Londra, a cura di Edith Devaney, la mostra “Milton Avery: American Colourist”. I settanta lavori, realizzati tra gli anni Dieci e gli anni Sessanta, illustrano lo straordinario dono per il colore e per la semplificazione della forma di un artista forse ancora oggi non del tutto approfondito.

Cresciuto nel Connecticut sul finire dell’Ottocento, Milton Avery si è trovato presto costretto a lasciare la scuola per sostenere le donne della sua famiglia dopo la morte improvvisa del padre. Per molti anni si è rimboccato le maniche in fabbrica, senza però mai rinunciare a coltivare la sua vera passione, frequentando un corso d’arte serale ed esercitandosi con la pittura en plein air sulla materialità della luce.
Una delle influenze più importanti di Milton Avery nello sviluppo della sua pittura è stata l’opera di Henri Matisse.
I colori brillanti e l’appiattimento della prospettiva sono infatti due elementi cruciali dell’approccio stilistico di Avery. Nel corso dei decenni, il suo modo di fare arte si è poi sviluppato in uno stile sempre più personale, anticipando in parte l’astrattismo americano.
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