La trentacinquesima edizione del nostro TG dell’arte parte da Villa Giulia, Verbania, fra le sale dell’antologica Universo Nespolo, per poi passare a Venezia, dove Palazzo Correr celebra Carlo Scarpa. Il nostro viaggio nella cultura termina a Genova, sulle orme di Eugenio Montale.
1. Universo Nespolo

A Villa Giulia, Verbania, la mostra antologica Universo Nespolo, curata da Sandro Parmiggiani, propone un centinaio di opere che ripercorrono gli oltre sessant’anni di carriera di Ugo Nespolo. Classe 1941, ha sempre unito originalità ed eclettismo. Il suo concetto di “uniforme-difforme” unisce tecniche diverse in un insieme eterogeneo, ma con una ricerca di unità stilistica.
In linea con la costante ricerca artistica di Nespolo, l’esposizione include sezioni dedicate ai numeri e alla logica. Da qui nasceranno, in seguito, creazioni legate alla sezione aurea, disegni su carta, ceramiche colorate, intarsi in legno e vetri artistici di Murano, spesso prodotti da Barovier & Toso.
2. Celebrare Carlo Scarpa

Carlo Scarpa trasformò il Museo Correr in un manifesto della museografia moderna. Nella Quadreria, ogni dettaglio – gli incastri dei supporti, le teche in vetro, i legni intarsiati – parla di una sintesi unica tra rispetto filologico e sperimentazione. Le foto storiche accanto agli arredi superstiti rivelano come Scarpa trattasse l’allestimento come un’opera d’arte totale, dove luce, materiali e movimento del visitatore concorrono a valorizzare i dipinti. Un metodo che ancora oggi ispira i restauri in corso.
La mostra non celebra solo il passato: con il cantiere aperto per il riallestimento del primo piano, il Correr dimostra quanto l’eredità di Scarpa sia viva. Quegli stessi principi di equilibrio tra conservazione e innovazione guidano oggi i nuovi interventi, in un ideale dialogo tra il maestro veneto e le generazioni future
3. Meriggiare pallido e assorto

Tre fotografi – Iole Carollo, Anna Positano e Delfino Sisto Legnani – traducono in immagini i versi di Montale: 99 scatti inediti esplorano i luoghi del poeta tra natura e urbanizzazione, affiancati dal celebre ritratto di Ugo Mulas.
Un percorso visivo che cattura l’essenza degli ‘Ossi di Seppia’, tra dettagli minimi e paesaggi metafisici, dove rocce, piante e scogli diventano simboli di un tempo stratificato.
Immagine di copertina: IL CORRER DI CARLO SCARPA 1953-1960, exhibition view, Museo Correr, Venezia, 2025 – Courtesy Studio Esseci
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