La ventiseiesima edizione del nostro TG dell’arte parte da Lodi, dove la mostra Essere Fiume traccia un percorso possibile per il nuovo Museo Civico, per passare poi a Milano, in Fondazione Prada, dove Thierry De Cordier narra il suo concetto di nulla. Il nostro viaggio termina in Sardegna, alla scoperta della relazione cruciale tra la pratica artistica di Costantino Nivola e la cultura preistorica.
1. ‘Essere Fiume’ tra passato e presente

Lo Spazio 21 di Lodi accoglie una mostra speciale.
Il progetto espositivo traccia un percorso possibile per il nuovo Museo Civico di Lodi che riaprirà al pubblico presso gli spazi del futuro Opificio della Cultura nell’area dell’ex Linificio. Qui le preziose opere dalle collezioni cittadine e dagli archivi storici lodigiani entreranno in dialogo con opere d’arte contemporanea.
La mostra intende coinvolgere la comunità in un esercizio di immaginazione sul futuro del proprio patrimonio artistico, riconnettendo passato, presente e futuro, e stimolando una riflessione sulle relazioni con il territorio e sull’affermazione di un’identità collettiva. Il progetto curatoriale si propone di raccontare questa identità, descrivendo le relazioni tra il fiume Adda e la storia della comunità stessa.
2. Il nulla per Thierry De Cordier

La mostra monografica “NADA” è stata concepita dall’artista belga Thierry De Cordier appositamente per i tre ambienti della Cisterna nella sede milanese. Il progetto espositivo riunisce dieci dipinti di grandi dimensioni della serie omonima, realizzati tra il 1999 e il 2025.
Le prime opere di questo progetto nascono dall’esplicita volontà dell’artista di cancellare l’immagine della crocifissione. Le opere che ne derivano non sono più una forma di pittura negativa, ma un tentativo ultimo di sperimentare, per usare le parole dell’artista, la “grandezza del nulla”.
Le dieci opere sono quasi monocrome, ma non vanno solo intese come lavori puramente astratti o concettuali. Come suggerisce il titolo della serie, costituiscono uno spazio pittorico nero che si apre sul nulla. “NADA” è anche l’iscrizione che appare in alcuni dipinti al posto della storica scritta INRI.
3. Costantino Nivola, l’artista sardo allievo di Le Corbusier

Per la prima volta la relazione cruciale tra la pratica artistica di Costantino Nivola e le forme artistiche della Sardegna preistorica è al centro di una grande mostra articolata in due capitoli e altrettante sedi museali: il Museo Nivola di Orani e il Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras.
La mostra “Sulle spalle dei giganti. La Preistoria moderna di Costantino Nivola” è curata dalle storiche dell’arte Giuliana Altea e Antonella Camarda, dagli archeologi preistorici Luca Cheri e Anna Depalmas, e dall’architetto Carl Stein, storico collaboratore di Nivola. Organizzata in Sardegna da Fondazione Mont’e Prama e Fondazione Nivola, la mostra chiama in causa da un lato le statue monumentali preistoriche ritrovate a Mont’e Prama e, dall’altro, il rapporto tra umanità e pensiero antichi ed evoluzioni contemporanee.
Immagine di copertina: Essere Fiume, Installation view, Spazio 21, Lodi, 2025 © Gerda studio
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