La prima mostra italiana di Davide Stucchi. Il Centro Pecci accoglie “Light Lights”

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ospita, fino a domenica 2 novembre 2025, l’esposizione intitolata Davide Stucchi. Light Lights, che costituisce la prima mostra personale dedicata al lavoro dell’artista Davide Stucchi (nato a Vimercate nel 1988) all’interno di una istituzione culturale italiana.

La mostra, curata da Stefano Collicelli Cagol, presenta un’ampia selezione di opere che esplorano il rapporto tra luce e percezione, offrendo ai visitatori un’occasione unica di immergersi nell’universo creativo di Stucchi e di approfondire i suoi sguardi sulle possibilità espressive della luce.

Il titolo, si presenta come un raffinato gioco di parole e di significati, sfruttando con sapienza l’ambiguità insita nella parola inglese “light”. Questa scelta non è casuale, ma strategica: essa permette di evidenziare una sfumatura sottile e sottilmente arguta con cui l’artista Stucchi si cimenta nella sua opera creativa. La parola “light”, infatti, assume una duplice valenza, che si traduce non soltanto nella dimensione della luminosità visiva, ma anche in quella della leggerezza concettuale e formale, alla quale l’autore si approccia con una sensibilità particolare. Attraverso questa leggera, quasi impalpabile presenza della luce, l’artista sembra voler sfidare e sovvertire le connotazioni di gravitas e solennità che sovente caratterizzano l’arte contemporanea, proponendo un linguaggio che privilegia la sottile delicatezza come mezzo di espressione. Il significato del titolo, inoltre, si riflette in una più ampia concezione estetica e filosofica propria di Stucchi, improntata a un metodo di intervento che prevede il procedere per sottrazioni. La sua prassi creativa si distingue per l’uso di interventi spesso al limite dell’impercettibilità, quasi per un gioco di essenzialità e di esclusione di ogni elemento superfluo. Nonostante questa apparente delicata leggerezza, le opere risultano invece fortemente radicate nel contesto specifico in cui trovano collocazione, intrecciandosi con le realtà ambientali e culturali che le circondano. Tale strategia non è solo un esercizio di stile, ma rappresenta un atto consapevole di eliminazione che permette di mettere in risalto ciò che rimane, evocando così un senso profondo di ricchezza attraverso la semplicità e la sottrazione.

La rassegna Light Lights si configura come un’installazione artistica di natura immersiva, concepita per presentarsi progressivamente allo spettatore attraverso un percorso di scoperta sensoriale e percettiva. Questo ambiente, orchestrato con cura, si sviluppa come un’esperienza di attraversamento che sprona a una riflessione profonda sui gesti, gli sguardi e i movimenti che compongono la quotidianità, suggerendo una sorta di coreografia spontanea e sottile dell’interazione umana. La mostra mira a far emergere la natura effimera e precaria degli incontri e dei momenti di luce, siano essi luminosi o immersi nell’oscurità, che ciascuno di noi vive nel corso della propria esistenza, entrando in contatto con altre persone.  All’interno di questo contesto, si delineano narrazioni immaginate e sognate ad occhi aperti, sospese tra realtà e fantasia, che vengono sovvertite dall’ironia pungente e dalla capacità di Stucchi di mettere in luce gli aspetti più assurdi e meno evidenti della vita quotidiana.

Davide Stucchi. Light Lights
a cura di Stefano Collicelli Cagol
31 maggio – 2 novembre 2025
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato

www.centropecci.it
@centropecci

Immagine di copertina: Davide Stucchi. Light Lights, installation view, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2025 – Courtsy PCm Studio, ph Andrea Rossetti

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