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Adriano Galliani. Monza, l’ottava meraviglia

Adriano Galliani
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Adriano Galliani è imprenditore, dirigente sportivo e parlamentare italiano. Come fa a conciliare le sue tre vite? Riesce a dormire la notte? E se fosse forzato a scegliere, a quale delle tre non potrebbe mai rinunciare per nessun motivo?

“Sono solo tre, ce la faccio (sorride, ndr). Pensi che il mio maestro di vita Silvio Berlusconi ne ha avute addirittura quattro! Si concilia tutto, le assicuro, con passione e senso di responsabilità. Io sono una persona determinata a fare bene il mio lavoro, in azienda, nello sport, in Senato.

La passione per lo sport, così come quella per l’arte, di solito nasce dai nostri genitori, dalle nostre famiglie, diventa un modo bello per sentirci vicini ai nostri cari, anche quando non ci sono più. Così è accaduto anche a me, con il calcio, grazie a mia madre Annamaria, che mi ha lasciato troppo presto.

Non ho mai smesso di credere nel gioco che mia madre mi ha insegnato ad amare. Difficile rinunciare alle passioni coltivate sin da bambini”.

Adriano Galliani
Adriano Galliani e i giocatori del Monza

A maggio di quest’anno ha dato alle stampe “Le memorie di Adriano G. Storia di una passione infinita”, definito “un canzoniere d’amore per il Milan”, che tuttavia è una biografia della sua ricca vita in cui è raccontato il lungo sodalizio che l’ha legata a Silvio Berlusconi. Come la sua morte è intervenuta nella sua vita e come l’ha cambiata, se lo ha fatto?

“Mi è caduto il mondo addosso, quel 12 giugno scorso. Il vuoto che ha lasciato nel mio cuore la perdita di Silvio Berlusconi è e resterà incolmabile ma – come avrebbe detto lui – si deve andare avanti. Non è facile, perché per 44 anni Silvio Berlusconi è stato non solo il mio Presidente, ma soprattutto la mia guida e il mio amico affettuoso, presente in ogni momento della mia vita.

Io sono stato legato a Silvio Berlusconi per moltissimi anni, i ‘migliori anni della mia vita’, da un rapporto non solo di lavoro, ma di affetto, amicizia e di profonda ammirazione. Come ripeto spesso, Silvio Berlusconi è il mio maestro di vita.

Porto avanti il progetto AC Monza, di cui eravamo straordinariamente orgogliosi, e sono stato eletto Senatore nel suo collegio di Monza e Brianza. Ciò fa sì che, quotidianamente, io porti avanti il suo impegno e i suoi sogni.

Per me è un onore, un grande orgoglio continuare il mio percorso di vita al suo fianco. Mi aiuta a sentirlo sempre con me. E a dare sempre il massimo, in tutto, come avrebbe voluto lui, come avrebbe fatto lui.

Sempre pieno di progetti, di idee, di entusiasmo per le cose da fare. E poi, quando devo prendere delle decisioni, anche le più banali, mi chiedo cosa avrebbe fatto lui. Trovo nel suo esempio, nei suoi insegnamenti, nei tanti ricordi che ho di lui, sempre l’indicazione giusta”.

Adriano Galliani
Adriano Galliani e i giocatori del Monza in occasione del ricordo del Presidente Silvio Berlusconi

Nella narrazione delle sue tre vite, Monza è sempre centrale. Quanto Adriano Galliani deve alla sua città natale e quali sono i valori della provincia brianzola che sente di incarnare?

“Il mio cuore batte per Monza e la Brianza, non solo per il Monza Calcio, ma per la terra in cui sono nato, ho studiato, ho dato il via alla mia attività di imprenditore. È anche questo uno dei motivi per cui ho accettato di rappresentare in Senato gli abitanti della mia città e della mia provincia.

Io ho un percorso di vita radicato in Brianza. In Senato ho l’opportunità di fare qualcosa per la mia terra. Noi brianzoli siamo persone del fare”.

Adriano Galliani
I giocatori del Monza di Adriano Galliani

Adriano Galliani è riuscito a muoversi brillantemente in tre mondi – l’impresa, il calcio e la politica – in cui la vulgata dice che bisogna essere degli “squali” per affermarsi. Lei si sente uno squalo o semplicemente ha imparato abilmente a nuotarci vicino?

“Non mi sono mai sentito uno squalo. Ricordo bene uno dei proverbi che mi ripeteva mia nonna: “Chi pecora si fa, il lupo se lo mangia”. Certo, nella vita ho imparato a farmi valere, ma credo che sia normale. Opterei più per essere paragonato al condor, quello che fa sue le prede nelle ultime ore di calciomercato…”.

 

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