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Tommaso Sacchi

Opera di Riccardo Benassi
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Tommaso Sacchi

Idee, mostre, progetti del neo assessore alla cultura a Milano

progetto per il raddoppio del Museo del Novecento a Milano.
In questa foto, il progetto per il raddoppio del Museo del Novecento a Milano. Immagine Level Creative Studio. Courtesy Comune di Milano.

Tommaso Sacchi da Firenze, città d’arte per eccellenza, a Milano metropoli d’innovazione.

Il nuovo Assessore alla Cultura milanese, classe 1983, ha un curriculum da far invidia ai più consumati cultori d’arte. Guidato dalla passione e dall’entusiasmo, il suo approccio positivo è proteso verso un futuro innovativo che ci fa pensare ad un cambiamento culturale che Milano merita per confermarsi Capitale dell’arte. Per Sacchi si tratta di un ritorno alle origini della sua città natale, avendo già vissuto questa esperienza vicino all’Assessore Stefano Boeri.

È stato Direttore artistico di diverse rassegne dall’Auditorium di Milano al Teatro Dal Verme all’Università degli Studi. Ha fondato il Premio Cross per le arti performative, ha curato la XXI Triennale di Milano e inoltre ha preso parte alla 8. Biennale di Berlino, alla 56. Biennale di Venezia e di Shanghai nel 2017.

È stato docente nelle più prestigiose università italiane e all’estero, da New York a Sichuan. E non dimentichiamo che ha diretto per 4 anni l’Estate Fiorentina portandola a un ragguardevole livello internazionale con la presenza di artisti superlativi.

In questa intervista esclusiva, il nuovo Assessore alla Cultura del Comune di Milano ci racconta progetti, idee, programmi futuri di una città in continuo sviluppo, crescita e movimento.

Ritratto di Tommaso Sacchi
Tommaso Sacchi. Courtesy Comune di Milano.

Dott. Sacchi, lei viene da una grande esperienza culturale, è stato Assessore alla Cultura a Firenze, città d’arte per eccellenza. Durante il suo assessorato ha dato un impulso determinante alla vita culturale fiorentina. Per esempio, ha riabilitato 17 spazi pubblici abbandonati, destinandoli a nuove attività culturali. A Milano promuoverà la stessa linea di azione?

“Continuo a pensare che il recupero di spazi abbandonati e la loro destinazione a laboratori creativi sia un’idea vincente per qualunque città. Tuttavia Milano, che si sta preparando ad ospitare nuovamente il mondo in occasioni delle Olimpiadi del 2026, ha già messo in campo alcune grandi operazioni di recupero urbanistico di zone dismesse o in stato di abbandono destinandole a progetti culturali: basti pensare alla ex fabbrica Innocenti di Rubattino, che sarà destinata alla realizzazione della Cittadella della Scala, oppure alla zona di Porta Vittoria che sarà abitata dalla grande Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (BEIC), oppure al progetto di trasformazione dello Scalo Farini che ospiterà la nuova sede dell’Accademia di Brera.

Miart negli anni è diventata una delle fiere d’arte più importanti d’Italia, ad aprile riprenderà la sua attività, cosa si aspetta dalla manifestazione e dal nuovo direttore artistico Nicola Ricciardi?

“Abbiamo un ottimo rapporto, una vera e propria alleanza, sia con Fiera che con il Direttore di Miart, con il quale collaboriamo anche per la costruzione del palinsesto cittadino Milano ArtWeek che accompagna la fiera con una serie di mostre e iniziative diffuse in tutta la città. Il successo di Miart è cresciuto negli anni ed è diventato sempre più internazionale, visto il coinvolgimento di molte gallerie straniere che, oltre ad aprirsi a un ampio pubblico di collezionisti italiani e internazionali, fanno un importante lavoro di scouting sugli artisti emergenti nel tessuto contemporaneo, offrendo la possibilità di scoprire capolavori dai primi del Novecento fino alle creazioni delle ultime generazioni. Tornare in presenza darà a tutti fiducia in una ripartenza importante, sempre più trainata dal comparto artistico-culturale, capace di produrre al tempo stesso valore e bellezza”.

A Milano in contemporanea alla fiera si svolgerà Art Week che coinvolge le maggiori realtà culturali istituzionali e private della città. Lei è d’accordo a mescolare pubblico e privato?

 

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